Una delle richieste che i clienti mi fanno spesso è quella di eliminare l’acqua dalle loro pavimentazioni esterne.
Nessuno vuole mettere i piedi a bagno (ed è legittimo).
E nessuno desidera che l’acqua piovana allaghi la propria abitazione (ovviamente)
Per questo, ciò che le persone maggiormente desiderano è “farla andare via”.
Sì, ma dove?
E soprattutto in che modo?
Sfruttando le pendenze della propria pavimentazione esterna è possibile convogliare l’acqua piovana all’interno di pozzetti o canaline di raccolta. Successivamente,attraverso idonee tubazioni, è necessario “mandarla” da qualche parte …
Nella rete fognaria
Già … ottima idea. Utilizziamo la rete fognaria esistente, scarichiamo lì dentro anche le grondaie del tetto ed il problema è risolto.
Sembrerebbe la soluzione migliore … certamente è la più facile.
Ma è la soluzione corretta? Lo vediamo subito.
L’ acqua piovana, riversata nei depuratori attraverso la rete fognaria, genera un sovraccarico di lavoro sugli impianti di separazione. Dunque è una pessima idea: se possiamo evitiamo.
Cerchiamo piuttosto una soluzione alternativa.
Anni fa, alcune amministrazioni pubbliche lungimiranti hanno provveduto ad adeguare gli impianti, separando le due linee ( acque bianche e nere), in modo eliminare in parte il problema.
C’è però ancora tanto lavoro da fare.
Si tratta di opere costose, a volte molto complesse da realizzare per tanti motivi. Ad esempio dislivelli, costruzioni che creano intralcio, terreni non idonei, etc.
E ci sono altri aspetti da considerare.
Anche separando le due linee, dove andremo a riversarle a fine processo?.
Senza contare i problemi a monte: essenzialmente 2.
Primo problema
Immagina di versare l’acqua da un contenitore ad un altro, per mezzo di un imbuto.
Cosa capita se versi l’acqua troppo velocemente? Questa fuoriesce dall’imbuto.
Quando riversi acqua piovana su una linea di raccolta può capitare proprio questo.
Pozzetti e tubazioni non ce la fanno a smaltirla e anziché defluire correttamente, “scappa” e si allarga incontrollata.
Secondo problema.
Pozzetti e canaline di raccolta sono adeguatamente dimensionati, ma la tubazione non ha abbastanza portata. Se riceve più acqua di quanta riesce a smaltire, questa ritorna indietro e fuoriesce da dove era entrata.
Ora devi avere paura: l’acqua ha una potenza dirompente… ed è difficile da controllare.
Immagina una vasca da bagno, con gli scarichi intasati,colma d’acqua fino sull’orlo ed il rubinetto aperto al massimo.
Brutta situazione, vero?
Visti i disastri recenti( in crescita purtroppo ) abbiamo cominciato ad accorgerci un po’ tutti del grosso problema che abbiamo di fronte. La prima reazione è certamente quella di attaccare gli Enti Pubblici – accusandoli di non aver fatto abbastanza per scongiurare il pericolo allagamenti – ma occorre fare un passo indietro.
Certamente le Istituzioni hanno la loro parte di colpa, ma anche noi abbiamo le nostra …
Pensiamo, nel nostro piccolo, alla nostra abitazione: cementifichiamo ormai ovunque.
Lo facciamo per praticità, ma (purtroppo) questa è la causa principale di alluvioni e allagamenti.
Tendiamo a considerare la cementificazione come un problema altrui, anche se è qualcosa che ci riguarda in prima persona.
Mi spiego meglio. Com’è fatta casa nostra? Ha un tetto? Ha un cortile?
Bene. Dove riversiamo l’acqua l’acqua piovana che cade su queste superfici?
Tutta quest’acqua dove va a finire?
Vedi che alla fine è anche (e soprattutto) colpa nostra?
Ora, verificata la nostra parte di responsabilità, come possiamo risolvere il problema?
ecco alcune soluzioni
Prima cosa: valutiamo la possibilità di re immettere l’acqua nel sottosuolo, ricreando così il suo ciclo naturale.
Seconda cosa: pensiamo a come immagazzinare una parte per utilizzarla durante i periodi di siccità, ad esempio per irrigare l’orto o il giardino.
Terza cosa: preoccupiamoci di smaltire correttamente solo l’eccedenza.
Siamo tutti perfettamente d’accordo che buttarla in fognatura sia la maniera più semplice per “sbarazzarsene”. Ma non è la maniera corretta.
Cosa ci diranno, domani, i nostri figli quando affideremo loro una situazione peggiore di quella che abbiamo trovato noi ?
Peraltro, riversare acqua piovana all’interno della linea fognaria è spesso vietato. Oltre ed essere una spesa aggiuntiva.
Senza contare il fatto che in alcune circostanze costa meno smaltirla nel sottosuolo che creare un sistema che la porti via in fognatura.
Ora vedo già i tuoi occhi che si illuminano.
Quando parliamo di risparmio le antenne si drizzano subito, chissà perché.
Percepiamo poco il problema sul futuro dei nostri figli ma quando parliamo di portafogli il discorso cambia subito. Non siamo tutti così, e credo non lo sia nemmeno tu. Ma il problema è comunque serio e va affronato.
Il clima sta cambiando e le precipitazioni sembrano sempre più temporali equatoriali.
Le cronache raccontano ormai frequentemente di disastri alluvionali generati nel giro di qualche ora.
Possiamo anche far finta di nulla e continuare ad assistere alle catastrofi, sperando che non capiti mai a noi.
Oppure iniziamo seriamente a fare qualcosa, da subito.
Oltretutto, oggi hai:
3 grossi vantaggi
Primo
MIGLIORI l’impatto ambientale con un GRANDE RISPARMIO ECONOMICO. Infatti, approfittando delle detrazioni fiscali puoi risparmiare il 50% dell’importo di spesa.
Secondo
EVITI di spendere denaro extra in acqua potabile da utilizzare per irrigare orto e giardino.
Terzo. EVITI di spendere inutilmente soldi per raccogliere,intubare e smaltire in maniera errata attraverso la rete fognaria, acqua praticamente “pulita”.
L’ACQUA è un BENE PREZIOSO: ricordiamolo … soprattutto a noi stessi.
Per oggi è tutto.
Mi auguro che l’articolo ti sia piaciuto e soprattutto ti sia utile.
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Ti ringrazio per l’attenzione, un saluto.
A presto
Francesco G.